Vittorio Sgarbi sollevato dall'incarico a Codogno
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Direttore: Alessandro Plateroti

Un altro posto perso: Vittorio Sgarbi sollevato dall’incarico a Codogno

Vittorio Sgarbi

Lasciando il suo incarico di Commissario generale per le Belle arti, Vittorio Sgarbi chiude un altro rapporto fiduciario.

Non c’è pace per Vittorio Sgarbi: dopo le dimissioni da sottosegretario alla Cultura, adesso si vede revocato dal Comune di Codogno anche l’incarico di Commissario Generale per le Belle Arti e i Musei. Si mette così un punto a una collaborazione iniziata nel luglio 2021: il rapporto fiduciario tra il Comune e Sgarbi non è più sostenibile.

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Vittorio Sgarbi

La revoca dell’incarico a Codogno

La revoca dell’incarico a Vittorio Sgarbi è stata annunciata dal sindaco di Codogno, Francesco Passerini, che ha ringraziato il (adesso ex) Commissario generale per le Belle arti per il suo contributo, pur non entrando nei dettagli delle motivazioni che hanno portato a questa decisione.

“Ringrazio il professor Sgarbi per il ruolo che gli avevamo affidato. Ricordo la sua presenza per esempio in una lectio sul pittore Magatti che ha sicuramente dato lustro a Codogno. Ora troveremo altre formule di promozione della nostra città”, ha spiegato ieri il primo cittadino. E’ chiaro che la decisione di revocare l’incarico a Sgarbi sia stata influenzata da una serie di fattori, tra cui potenziali controversie legate alle sue recenti attività e posizioni pubbliche.

La nomina di Vittorio Sgarbi nel 2021

La nomina di Vittorio Sgarbi – avvenuta a luglio del 2021 con apposita delibera di giunta – era stata effettuata a titolo gratuito e con l’obiettivo di promuovere le ricchezze culturali della città. Era infatti un momento delicato per la città, divenuta simbolo della lotta alla pandemia da Covid-19 come prima “zona rossa” del Paese.

Il critico d’arte, noto per le sue posizioni controverse riguardo alle misure di contenimento del virus, aveva espresso il suo impegno a portare bellezza a Codogno. Nonostante ciò, la collaborazione è stata chiusa a causa dell’interruzione del rapporto fiduciario.

Tuttavia, la revoca ufficiale non è ancora arrivata dal momento che è necessario un apposito atto dell’esecutivo motivato con un preavviso di sei mesi. Ma, da quanto appreso, la decisione della giunta di centrodestra è già stata presa.

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ultimo aggiornamento: 8 Febbraio 2024 18:22

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